Viviamo in un’epoca di continua accelerazione, in cui ogni cosa deve essere veloce, efficiente e semplice.

Questo impulso a rendere tutto più rapido ha riguardato, nel suo piccolo, anche la toelettatura dei nostri cani a pelo duro e ne ha cambiato completamente approccio e risultati.

Una volta si eseguiva il semplice stripping completo, che consisteva nella (più o meno semestrale) rimozione manuale completa e contemporanea di tutto il pelo di copertura ormai maturo così da ovviare alla muta naturale che nelle nostre razze non avviene in modo spontaneo, in quanto il singolo pelo ruvido, per la sua particolare struttura, anche una volta morto permane all’interno del follicolo pilifero. I puristi eseguono tale intervento a mani nude (sì esatto, più o meno come si spenna una gallina…) al fine di annullare il rischio, seppur minimo, di tagliare o sfibrare con coltellino o pietra pomice il pelo morto senza estriparlo alla radice.

[DOVEROSA PRECISAZIONE: il cane non prova dolore nel momento in cui gli viene strappato del pelo di copertura morto, in quanto questo ha perso il collegamento con le terminazioni nervose presenti nel follicolo a seguito della sua morte. Solo nei cani anziani a volte subentra una certa sensibilità cutanea, per questo personalmente lo faccio a tappe, in brevi sessioni nell’arco di 3/4 giorni consecutivi, come Bisou in questa foto]

Lo stripping completo, effettuato omogeneamente su tutte le aree strippabili del corpo del cane, consente di “sincronizzare” il ritmo di crescita del nuovo mantello; questo può apparire un vantaggio trascurabile (e forse lo è nei cani unicolore), ma non lo è del tutto nei cani con pelo a bande, come lo schnauzer pepe e sale. L’effetto ottico del pelo a bande cresciuto allo stesso tempo permette di ottenere – a mio parere – la massima esaltazione di tonalità e sfumature che ci fanno amare questo colore per noi unico. Non avremo selle nere sul dorso, macchie con pelo rado e quindi con sottopelo (tendenzialmente più giallastro) esposto, ma un uniforme alternarsi infinito di punti di colore neri e bianchi, che si trasformano in grigio, e nei peli migliori e con la giusta luce solare, quasi in azzurro.

Flair… in perfetta forma!

Ovviamente la genetica ha un ruolo importante nel determinare il risultato finale, ma una gestione con stripping completo scommetto sia in grado di migliorare nel giro di un paio di cicli l’aspetto complessivo anche di quei cani (come ad esempio i pepe sale portatori del gene del nero/argento) che di partenza hanno una distribuzione del colore non ideale.

Qual’è il rovescio della medaglia di questo tipo di toelettatura? E’ proprio qui che mi ricollego alla premessa iniziale, legata all’esigenza odierna di velocità, efficienza, risultati… Il rovescio della medaglia è semplicemente l’attesa.

Questo perché dal giorno dello stripping è necessario attendere anche 1 mese o 1 mese e mezzo – durante il quale l’unica operazione da effettuare è quella di slanatura settimanale con pietra pomice, Coat King o Furminator – prima di avere il mantello in condizioni sufficienti da poter essere esposto in ring. Una volta raggiunta una minima adeguata copertura, il pelo continuerà comunque a migliorare settimana dopo settimana man mano che cresce, e normalmente rimarrà in condizioni tali da poter essere presentato in ring per un paio di mesi circa (tutti i riferimenti temporali possono variare sensibilmente da soggetto a soggetto), al termine dei quali il pelo comincia ad aprirsi in ciocche e bisognerà programmare a breve un nuovo stripping. In termini pratici, un cane gestito in questo modo poteva (e parlo al passato visto che almeno negli schnauzer nani questa pratica è quasi completamente in disuso) essere esposto circa 4 mesi in un anno solare, il che comportava tutta una serie di calcoli in funzione degli appuntamenti a cui non si voleva assolutamente mancare e per i quali si voleva avere il mantello al top.

Attualmente la gestione più comune consiste invece nel cosiddetto rolling coat, ovvero la rimozione più o meno settimanale di piccoli quantitativi di pelo giunto a maturazione con coltellino o pietra pomice, così da avere un continuo turnover e quindi avere una condizione media del pelo accettabile per tutto l’anno. Per accettabile intendo che il mantello, presentando contemporaneamente peli in stadi di maturazione diversi, presenta spesso un aspetto meno uniforme nella distribuzione del colore e una maggiore percentuale di peli spezzati, sfibrati o piegati.

Noi per i nostri cani optiamo per uno stripping completo periodico, un po’ perché siamo abitudinari, un po’ perché amiamo le vecchie tradizioni – e ci teniamo nel nostro piccolo a tenerle vive – e un po’ perché siamo pigri e siamo sicuri che per il rolling coat non avremmo la costanza necessaria 🙂