Month: Dicembre 2023

La selezione del pelo corretto: perché è così importante

Il pelo di Idyll

Quella che a prima vista potrebbe sembrare solo una fissazione meramente estetica, ovvero selezionare attentamente i riproduttori anche per le caratteristiche del loro mantello, nasconde in realtà qualcosa di più profondo, che ha un impatto reale sulla vita quotidiana di chi sceglie di condividere la propria vita con uno Schnauzer; questo senza mai tralasciare salute ed equilibrio caratteriale, che devono comunque essere al primo posto quanto a priorità di allevamento.

Se per il neofita distinguere un buon pelo da uno meno buono può essere complicato, ritengo che ogni allevatore, che abbia a cuore la salvaguardia dei tratti tipici della razza preservandoli dalla degenerazione, debba considerare tra i primi elementi di scelta proprio la qualità del mantello dei riproduttori.

La motivazione primaria è di ordine pratico: sappiamo che tutti i nostri cuccioli finiscono in famiglie i cui membri non hanno tempo e/o voglia e/o manualità per seguire in modo quotidiano il pelo dei loro cuccioli, e quindi dobbiamo facilitare loro la vita. Il come è presto detto: privilegiare nella scelta quei riproduttori il cui mantello è naturalmente di facile manutenzione. Quali sono le caratteristiche che ricerco a questo scopo? Dal mio punto di vista si possono riassumere nei seguenti requisiti:

  1. Il pelo sulle zampe e la barba non devono essere eccessivamente abbondanti. Nel tempo ho riscontrato che il pelo sulle zampe molto folto e tendenzialmente soffice è correlato ad un eccesso di sottopelo su tutto il corpo del cane, cosa che ha diversi impatti negativi:
    • richiede un lavoro quantomeno settimanale di slanatura importante;
    • tende ad annodarsi, specialmente sulla linea ventrale, le ascelle e nella barba;
    • fa apparire il cane disordinato, in quanto il sottopelo cresce attorno al pelo e spesso lo supera in lunghezza;
    • rende lo stripping semestrale più difficile, lungo e più fastidioso per il cane stesso (oltre che per il toelettatore).
  2. Il pelo di copertura deve essere spesso, dal calibro importante. Questo perchè peli così robusti, simili a setole, sono molto cheratinizzati e per loro natura trattengono meno particelle di sporco e di cattivo odore; aggiungiamoci anche che sono più lucenti, e quindi ne consegue che non c’è necessità di bagni frequenti per tenere questo tipo di mantello irsuto splendente e senza odori.
  3. Infine, cani con mantello naturalmente duro, spesso e con la giusta quantità di sottopelo presentano di norma condotti auricolari con inferiore crescita di peli al loro interno, e quindi più facile manutenzione e minor rischio di insorgenza di cerume eccesssivo, otiti e malattie da lieviti. Consiglio sempre e comunque ai nuovi proprietari di continuare l’abituazione iniziata in allevamento di una manipolazione completa, compresa quella periodica delle orecchie, anche semplicemente per rimuovere con una pinzetta i pochi peli che dovessero crescere al loro interno.

Se tutti questi aspetti possono sembrare ad un primo sguardo meri dettagli, assicuro che nella routine settimanale di manutenzione del pelo di uno Schnauzer possono significare decine e decine di minuti di lavoro in meno, e molti meno grattacapi per la sua salute!

Il Natale di 15 anni fa…

Questa foto trovata per caso in un vecchio archivio mi ricorda che esattamente a Natale di 15 anni fa partivamo allo sbaraglio per un viaggio della speranza verso la Danimarca.

Jewel aveva deciso che i suoi giorni fertili sarebbero stati Santo Stefano e il 27, quindi fatto il pranzo di Natale siamo partiti sotto la neve in direzione Randers (1500 km), senza navigatore, senza Airbnb e con un cellulare che all’estero era meglio non usare visti i costi delle chiamate internazionali.

Mai io e Cinzia ci dimenticheremo di quel viaggio il freddo patito durante l’accoppiamento: un’ora intera passata in ginocchio sull’erba gelata di prima mattina, non finiva più…

Grazie a tutto questo il 25 febbraio 2009 sarebbero nati i tre Cairn delle meraviglie Brave, Charlie e Holger – anche se i nostri piani erano ancora più ambiziosi e si sono concretizzati solo per metà.

In questi tempi svogliati in cui mi sembra un sacrificio improbo anche andare ad una esposizione più distante di 50 km, questa foto è un mio piccolo promemoria di quanto eravamo risoluti allora e di come sia sempre necessario osare e puntare al meglio per sperare – almeno sperare – di fare dei passi avanti verso un traguardo.

L’altra morale è che comunque è sempre meglio osare nella bella stagione, se possibile 😅

[Nella foto siamo io, Karma (Red’s Flame Karma), Jewel (Precious Hnoss) e Josie (Casso’s Josephine) sulla spiaggia di Grenaa, tutti decisamente infreddoliti anche lì.]

Era un freddo Natale su una spiaggia del Mare del Nord…