Perché Costa del Vento?

Molto semplicemente perché Costa del Vento (detta anche Belvedere di Montalto) è il nome della località in cui nel 2007 io e Cinzia ci siamo trasferiti per cominciare la nostra vita insieme e dove abbiamo vissuto per 13 anni, ma soprattutto dove il nostro sogno di allevamento ha letteralmente preso vita.

Le sarmase (calanchi) di Costa del Vento

Ma il nome a noi evoca molto di più di questo… E’ e rimarrà per sempre il nostro luogo del cuore, un punto di convergenza di onde energetiche e correnti d’aria capace di trasmettere un’energia vitale vibrante in ogni stagione.

Secco, sempre battuto dai venti (nomen omen) e con sola vegetazione arbustiva, è punteggiato da numerosi cespugli di ginestra, che in maggio lo tingono di un giallo acceso con i loro fiori; le sue ondulazioni regalano viste impagabili, sia verso Ovest (al tramonto con lo sguardo si può raggiungere anche il Monviso), sia verso Nord, con la skyline di Milano in evidenza e i profili delle Alpi Valdostane sullo sfondo, proprio alle spalle del Castello di Montalto.

E’ un luogo ancora selvaggio che deve essere preservato nella sua integrità, e speriamo che continui ad essere valorizzato, proprio come è stato fatto finora, senza essere snaturato.

Da qualche tempo è anche sede della Big Bench #161, gialla proprio come i fiori delle ginestre che la circondano, quindi un ulteriore motivo per andarlo a visitare per una passeggiata, un pic-nic o anche semplicemente per sedersi a riflettere. Vi assicuriamo che ne tornerete cambiati!

Bisou sorveglia la Big Bench del Belvedere!

Nonostante abbiamo dovuto salutare la Costa del Vento, siamo fieri che i nostri cani continuino a portare questo “cognome”, che ci riporta alla mente splendidi ricordi di anni indimenticabili!

Arcobaleno dopo temporale estivo

Dove si trova esattamente questo luogo incantato:

Nel 2020 ci siamo trasferiti poco distante, a Borgo Priolo, e anche qui la cornice non è affatto male! I nostri cani sono sempre stati fortunati 🙂

Golden hour a Torre del Monte con vista su vigneti e la sconfinata pianura padana