riflessioni

Loop temporali

Le coincidenze sono solo frutto del puro caso, o a volte servono a farci capire qualcosa in più di noi?

Trovare una foto esattamente di vent’anni prima, che ti ritrae mentre fai la stessa cosa, nello stesso posto e con più o meno lo stesso risultato, può in effetti essere una semplice coincidenza; ma guardando al di là dei semplici fatti, può essere l’ennesima dimostrazione delle formidabili doti di sceneggiatrice della vita.

Best in Show
Campionato Sociale
Schnauzer Guastalla 2002
Rufus Esmeralda
(all. Pentenero G.
prop. Residori W.)
Best in Show Baby
Campionato Sociale
Schnauzer & Pinscher Guastalla 2022
Idyll della Costa del Vento
(all. io & Cinzia
prop. Crepaldi S.)

Perché poi cominci a pensare che vent’anni (in realtà ce ne sono diversi anche prima della foto più vecchia) sono davvero tanti. Compressi tra le due foto ci sono milioni di ricordi: persone, cani, lunghe ore in macchina, file all’ingresso, attese a bordo ring, passeggiate nella natura, ma anche accoppiamenti in pieno inverno inginocchiati nell’erba gelata, corse dal veterinario, ansia per l’attesa della nascita dei cuccioli e infine, tutte le cose che sono andate storte e che ti hanno fatto dire mille volte: “Ma chi me lo fa fare?” oppure “Questa è l’ultima volta… mai più”.

Ogni singola esperienza ti lascia qualcosa e vista con il giusto distacco capisci che nemmeno la peggiore ha lasciato solo scorie, perché in ognuna a ben guardare si trova un piccolo germe di miglioramento che con un po’ di autoanalisi si può comprendere e mettere a frutto per il futuro.

Ciò che è sicuro è che il tempo a disposizione è sempre meno, come anche le energie, e l’allevamento è una passione crudele che richiede generazioni, anni, decenni per vedere dei veri risultati – e non è assolutamente garantito che poi si riesca ad ottenerli. I miei traguardi sono ancora molto distanti, forse irraggiungibili, ma è il lavorare per avvicinarvisi che mi dà ancora quel brivido e la giusta motivazione per affrontare la prossima tappa, nonostante tutto e tutti.

Le passioni durature non sono mai uguali nel tempo, ma un continuo alternarsi di alti e bassi, di attrazione e repulsione, di speranze e delusioni: quindi auguro a me stesso e a chi è come me di ritrovarci tra altri 20 anni sulle stesse montagne russe, o perché no – ancora una volta a Guastalla!

Contro la ragione

Archiviata l’ultima cucciolata – Idyll ci ha da qualche giorno lasciato per la sua nuova casa – ho ripristinato con un pizzico di malinconia la modalità “normale” nella nostra casa, recinti, cassa parto, giochi sparsi un po’ ovunque, etc ed è stato inevitabile fare qualche bilancio su tutti questi anni vissuti con (e per) i cani: alla fine cosa posso dire di avere imparato?

Sicuramente ho imparato in primo luogo molto di me, del mio carattere, del mio modo di prendere la vita ed affrontare gli imprevisti. Perché gli imprevisti e gli ostacoli sono davvero all’ordine del giorno: molti, col passare degli anni, li avevamo già vissuti e superati in passato, e quindi l’esperienza pregressa ci ha aiutato moltissimo nell’affrontarli, ma in realtà il destino non ce ne ha mai fatti mancare di nuovi, inattesi e a volte assurdi. A volte questi ostacoli si sono rilevati dei piccoli gradini, altre sono state delle montagne che siamo comunque riusciti a scalare, ma a volte dei muri invalicabili; in ogni caso sappiamo di aver sempre fatto del nostro meglio per garantire la migliore qualità della vita ad ogni singolo nostro cane e cucciolo, spesso a discapito della qualità della nostra, ma comunque senza rimpianti. La responsabilità che sentiamo nei confronti di ognuno di loro è sempre stato il principio guida di ogni nostra azione e ci ha aiutato ad andare avanti anche nei momenti più difficili, quelli in cui non sembrava nemmeno esserci una via d’uscita. Ho imparato che l’istinto di sopravvivenza e la capacità di adattamento sono due risorse pressoché smisurate nel cane – indipendentemente dalla sua razza ed età – e queste lo rendono un essere unico, speciale e sbalorditivo.

 

1990 con Tabù 2022 con Idyll

Sono cresciuti e sono invecchiato assieme ai nostri cani. Di sicuro ogni nostro compagno di viaggio mi ha dato tutto; speriamo di aver ricambiato più o meno in ugual misura, anche se alcuni rimpianti rimangono, e chissà quanto tempo ci vorrà a superarli del tutto. Non ho ancora capito bene se il passare del tempo ci rammollisca o ci indurisca; salutare i cuccioli che ci lasciano per le nuove case è sempre più duro, sebbene siamo stati  fortunati nel trovare persone amorevoli che se ne sono presi cura come lo avremmo fatto noi stessi.

Ultimamente ho anche imparato che il mondo della cinofilia, in pochi anni, è cambiato radicalmente a causa dei social network, della pandemia e dell’odierna crisi. Io non sono stato al passo con questa evoluzione, un po’ per le mie scelte di vita personali e un po’ perché me ne sono tenuto a distanza. Ma alla fine io – come chiunque altro – sono come sono e non cambierò. Per chi vuole parlare con noi delle nostre razze, avere il nostro punto di vista e conoscere un po’ i nostri cani e i nostri errori – giusto per non commetterli a propria volta – noi siamo sempre disponibili.

Cuccioli schnauzer nano pepe sale
Cucù! Ve lo avevo detto che adoro il divano?

Io e Cinzia speriamo che la piccola Idyll possa incarnare al meglio il risultato dei nostri sacrifici e dare nel futuro vita ad una nuova generazione; ma non vogliamo caricarla di troppe aspettative, quindi le auguriamo come facciamo ad ogni altro nostro cucciolo una vita sana, lunga e felice. Di sicuro per noi sarà sempre una cucciola speciale e non dimenticheremo la felicità che ci ha donato nel nascere e nel crescere accanto a noi e agli altri membri del branco.

Alberto

4/7/2022

Sei nata…

Sei nata, ma subito il nostro cuore è iniziato a battere forte quando abbiamo visto che il tuo musetto aveva qualcosa che non andava. Labbro leporino. Abbiamo controllato subito il palato, il terrore di scoprire che ci fosse anche la palatoschisi,  no quella no. Ma un piccolo buco davanti sul palato quello sì. In pochi secondi una serie di paure per la tua giovanissima vita.

Primi attimi di vita

Non ti sei attaccata, e non sei riuscita a farlo neanche nelle settimane successive, non potevi fare la “ventosa”, era impossibile. Non eravamo pronti, niente latte per cuccioli, ma tu eri vitale e qualche goccia sei comunque riuscita a mandarla giù.

Succedeva di notte, al mattino la tua voglia di vivere si era già manifestata in pieno, eri in forze nonostante non avessi praticamente mangiato e abbiamo subito iniziato con il latte per cuccioli. Un amico ci ha suggerito un nome che non poteva che essere il tuo: Hope..speranza!

Paura, paura, paura che il latte ti andasse di traverso, ma no. Mangiavi e dormivi vicino a mamma e fratellini, eri la più piccola, ma non era importante per te. Tu c’eri con tutta te stessa. Ti osservavamo, giorni e giorni di pensieri, tantissimi dubbi. Non crescevi, mangiavi mangiavi ma pochi erano i grammi che ogni giorno prendevi a dispetto dei fratellini che crescevano anche 20/30 grammi al giorno. “Perché non prende peso?” era la domanda che ci siamo posti ogni giorno per circa 25/30 giorni, fino allo svezzamento – il latte in polvere non è certo come quello di mamma!

Sogni d’oro piccolina!

A te non interessava che non crescevi, a cosa serve mettere peso? Le regole non servono a nulla! Quello che conta è esserci, andare avanti, avere voglia di vivere. Mamma Flair ti teneva accanto a lei come tutti gli altri fratellini. Sin dalla nascita ci sembrava che il tuo occhietto sinistro, quello del lato del labbro leporino, sembrava diverso..”Le mancherà un occhio?” Dopo le prime settimane erano passati i giorni più critici ma le domande aumentavano: sarà cieca? Ci sentirà? Avrà qualche altra malformazione non visibile? La tua testa rotonda e sproporzionata e la fontanella che non si chiudeva ha reso quasi sicuro il dubbio dell’idrocefalo. Ho cercato informazioni sul web, non è una fonte sicura lo so, ma volevo capirci di più, inutile! Ho letto brutte cose sui cani con labbro leporino e idrocefalo…settimane di panico e quando era quasi certezza la presenza dell’idrocefalo e forte il dubbio che non ci vedessi la domanda è stata: a chi potremo mai dare una cagnolina con queste difficoltà? Come potremo farle cambiare casa e far sparire tutti i suoi punti di riferimento?

Lo svezzamento ha portato con sé il tuo aumento di peso giorno per giorno, ma sempre piccolina restavi rispetto ai tuoi fratellini grandi e ciccioni. La preoccupazione che potessero, non volendo ovviamente, farti del male nei giochi. Ma invece no perché loro erano bravi e tu forte!

Sono comunque una piccola peste anch’io!

Poi un’ecografia all’età di 3 mesi tramite la fontanella ancora aperta ha confermato una forma abbastanza importante di idrocefalo, ma tu non lo sai..e per ora niente sintomi.

Sei rimasta da noi piccola Hope, sei l’ottavo cane della nostra famiglia, ma come potevamo separarci da te dopo quei primi mesi di emozioni infinite, tante belle ma anche “brutte” intrise di paure.

Schnauzer nano cuccioli
Qui comando io!

Quanto la natura può essere incredibile nel mostrare a noi essere razionali, troppo razionali, che la vita sa essere meravigliosa nonostante tutto!?

Sei una Schnauzerina felice, corri, giochi, ti piacciono tanto le passeggiate, ami le coccole e il tira e molla, adori mangiare, ci vedi bene dall’occhio sano, bevi e mangi senza problemi.

schnauzer nano
Corro!

Il destino ti ha mandato a noi e come potremmo oggi vivere senza di te Hope?! Grazie per la tua forza, coraggio, dolcezza e musetto irresistibile… perché sei bellissima nella tua imperfezione!

Simpatica sì, ma 100% Schnauzer comunque!

La storia di Gimli

In 108 grammi c’è tutta la vita che serve

 
Ogni cucciolata per un allevatore è un’esperienza unica, che arricchisce umanamente e svuota di energie, lasciando alla fine quella sensazione dolce amara di aver fatto felici nuove famiglie ma anche di esserti privato di piccoli pezzi di te.
 
 Questa volta però è stata fin dall’inizio una vera e propria corsa sulle montagne russe, con picchi e crolli emozionali che mai avevamo provato e forse mai riproveremo uguali. L’ansia che ha accompagnato gli ultimi giorni di gravidanza, con il rischio incombente di un aborto, ha disturbato i nostri sonni, e la scelta forzata di fare il cesareo che abbiamo dovuto prendere per salvaguardare l’incolumità della nostra Bisou avrebbe potuto al tempo stesso compromettere la vita del piccolo che ancora miracolosamente viveva nel suo utero (a differenza dei suoi due fratellini morti già giorni prima).
Venuto alla luce immaturo e quasi inerte, era stato dato per spacciato da molti, ma sicuramente non da noi.

Solo un paio d’ore di vita… la lotta comincia!

Non eravamo preparati a seguirlo con le cure di cui necessitava in quanto prematuro, e abbiamo dovuto in fretta imparare anche noi cosa fosse il meglio per il piccolo eroe. La prima settimana è passata sempre al suo fianco tra telefonate, ricerche su internet, corse in farmacia ed esperimenti, in un’altalena di piccole gioie e grandi preoccupazioni che ci hanno tolto il sonno, mentre lui si aggrappava con le sue minuscole unghie a quella vita che non voleva abbandonare per nessun motivo al mondo. Nato che pesava 108 grammi e a 108 grammi è rimasto per 7 interminabili giorni senza crescere di mezzo grammo, e tutti, anche i luminari, dicevano che era impossibile, che non sarebbe potuto sopravvivere per più di un paio di giorni senza crescere, o senza sondino gastrico. Ma nel giorno più nero, il settimo, in cui le ultime speranze ci stavano abbandonando, il piccolo, anche lui allo stremo delle forze dopo una notte difficile, ci fece capire che lui voleva vivere, ad ogni costo. Anche i giorni seguenti sembravano interminabili: un susseguirsi di poppate da mamma e biberon (la paura che il latte sempre meno abbondante di mamma Bisou non fosse sufficiente ci tormentava), pesate, stimolazioni sensoriali, coccole e tanti pensieri. Però lentamente sotto i nostri occhi il guerriero assumeva le sembianze del cucciolo normale, completando il mantello (i cuccioli prematuri nascono senza pelo su muso e zampe) e arrotondandosi nelle forme; e soprattutto aveva cominciato a crescere, lentamente, ma cresceva.

cuccioli schnauzer nano
Sogni d’oro… giorno 18

Col passare dei giorni abbiamo smesso di guardare ansiosamente termometro e igrometro, e di riempire la borsa dell’acqua calda su cui dormiva; poi abbiamo spento definitivamente l’umidificatore dell’aria e alla fine anche la lampada riscaldante. Il piccolo indomabile guerriero, che nel frattempo si era ampiamente guadagnato sul campo il nome di Gimli (come il fiero nano della Compagnia dell’Anello), era sempre più sano, forte, vivace ed indipendente. Essendo figlio unico cominciava a giochicchiare con i suoi pupazzi, compagni di cassa parto (che nelle prime settimane sono stati una presenza morbida e pelosa in assenza di mamma Bisou), senza mai lamentarsi; iniziava a muovere i primi incerti passi e a interagire con noi. La strada sembrava finalmente una bella, eccitante discesa da godersi insieme. E in effetti così è stato, ma Gimli l’ha resa ancora più facile di quanto ce la saremmo mai  immaginata: il suo temperamento forte e solare, privo di paure o insicurezze, gli ha permesso fin da subito, nonostante fosse solo uno scricciolo di appena 1 kg, di vivere insieme a tutti i cani grandi, facendosi amare da ciascuno di essi, anche dai più burberi!

cuccioli Schnauzer nano
Annusiamo un po’ in giro! Giorno 25

Da lì ha poi bruciato le tappe nella crescita, sia fisica che psicologica; ha imparato molto velocemente a sporcare in giardino (in aiuto anche la bella stagione) e sempre con quell’allegria contagiosa da cucciolo sano e felice che la sua espressione e la sua coda non smettono mai di trasmettere.

cuccioli Schnauzer nano
Scortato dalle grandi! Giorno 40

Anche per Gimli (che nel frattempo è diventato un bel torello di più di 2 kg e mezzo) è infine giunto il momento di lasciare il nido, e quanto è stata dura nel suo caso, essendo diventato membro effettivo e ad honorem del nostro piccolo branco! Ma il suo super carattere siamo sicuri lo renderanno un membro della sua nuova famiglia rispettoso, rispettato e soprattutto molto amato!

Giorno 77: ormai un vero schnauzer (impossibile fotografarlo in posizione!)

La corsa sulle montagne russe è stata a momenti quasi interminabile, in altri velocissima, in alcuni punti da nausea, in altri inebriante, ma decisamente ne è valsa la pena ogni singolo momento.
 
Il nostro bagaglio di esperienza si è arricchito enormemente e, sebbene anche nel passato la nostra vita da allevatori ci abbia riservato molti imprevisti e qualche amarezza, ci sentiamo un pochino più forti e ancora più consapevoli delle responsabilità connesse a questa nostra grande passione!
 
Guardando indietro, in quei 108 grammi c’era già tutta la vita che serviva; la tenacia di Gimli ha fatto il resto, e mai come in questo caso la sua e la nostra forza di volontà, unita a un pizzico di fortuna, ha smosso montagne che di fronte a noi sembravano inizialmente invalicabili.
 
Grazie Gimli per l’insegnamento che ci hai dato e mai dimenticheremo.
Sembrerà anche banale ma tu ce lo hai dimostrato con la tua forza gentile: non è mai finita finché non è finita, mai!
Alberto & Cinzia
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[Tutte le foto di Gimli sono qui]